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le caratteristiche della luce : intensità posizione e direzione

La posizione e la direzione della luce, rispetto al soggetto, ne condiziona la tridimensionalità e la saturazione dei colori
  • a tre-quarti o quasi in controluce esalta i profili delle forme ma desatura i colori
  • luce radente accentua i rilievi
  • luce frontale appiattisce i rilievi ma satura i colori
  • luce morbida e soffusa porta a bassi contrasti e bassa saturazione dei colori

le caratteristiche dei colori

Il colore avvolge le ore del giorno e delle stagioni, intervallato dalla notte, mancanza di colore e metronomo che ritma il trascorrere del tempo.
La luce è somma di colori, sfumature che penetrano nei nostri corpi condizionando le nostre reazioni, il nostro umore, le nostre emozioni.
Si creano relazioni inconsce profonde tra colori e sensazioni, simili in tutte le civiltà, tanto che persino il linguaggio è pregno di espressioni che usano i colori per esprimere concetti inesprimibili. Vedo nero, rosso di rabbia, vedo blu (i feel blue) per esprimere tristezza, ecc.

I sette colori dello spettro solare percepiti dall'occhio umano, rosso arancio giallo verde azzurro indaco violetto, non hanno una scala 'omogenea' a scatti ben delineati tra un colore e l'altro, bensì sono un'unica grande sfumatura: l'arcobaleno.
Inoltre l'occhio, e la mente umana, sono più o meno allenati ad alcune frequenze di colore.
Per esempio la percezione del verde è molto sviluppata tanto da riuscire a distinguere e a 'classificare' moltissime sfumature, questione di allenamento e cultura: i popoli 'primitivi' distinguevano molti più verdi di noi 'civilizzati'. Gli uomini del '700 distinguevano molte più sfumature, quantità e qualità di suoni di noi 'moderni'. Non sempre il 'progresso' è sinonimo di miglioramento.

Nel campo della fotografia conoscere la 'teoria' dei colori può essere utile quale apporto importante al messaggio che vogliamo trasmettere, oppure per sfruttare con 'coerenza e armonia' quel 'dipingere con la luce' che è somma di colori tra monocromatismi e mancanza di colore, ma pur esso colore, che è il bianco-nero. I 'non colori' bianco e nero sono la somma di tutti i colori e l'assenza di colore o di luce.

schema colorischema colori schema colori

teoria dei colori: comunicazione, fotografia, marketing
coloresignificatoutilizzoazionepsicologia
biancoE' la luce del giorno e della vita. Duro se freddo, neutro se caldo.
Evoca la purezza, che è anche l'assenza di colore.
alimentazione, salute, bellezza, eleganzasomma e comprende tutti gli altri coloripurezza, creatività, pulizia, fiducia
verdeRigenera, calma, rilassa sia dal punto di vista fisiologico sia mentale. Induce stabilità emotiva.
Colore dell'energia, della giovinezza, dell'inesperienza, della fertilità, della speranza e della vita nuova.
alimentari biologici, turismo, naturanatura, calma, tranquillità, sicurezza, piacere, stabilitàpace, crescita, armonia, fortuna
gialloColore dell'intelletto a livello percettivo più che a livello raziocinante, esprime gioia, spensieratezza, allegria.
E' il colore vitale per eccellenza, stimola l'attività motoria e risolleva gli stati depressivi.
bambini, divertimentobenessere, creatività, allegria, dinamismo, giovinezza, solaritàallegria, felicità ottimismo
arancioneSomma il giallo al rosso combinandone gli effettti e smorzandone gli eccessi. E' il colore dei concetti, dei sentimenti, del benessere, della gioia di vivere, dell'entusiasmo. e-commerce, fidelizzazionedinamismo, azione, accoglienzaenergia, movimento, calore
rosaUn arancione più delicato e spostato sul rosso. giovani, donnepositività, apertura, scambio, donazione, perdonofemminilità, romanticismo, tenerezza, sogno
rossoFuoco, calore, energia.
Simboleggia la passione, l'eccitamento, il pericolo, la collera.
e-commerceenergia, azione, urgenzaardore, passione, desiderio, potenza, potere
porporaRosso e blu è il colore della divinità, della regalità, della fermezza. bellezza, fashionricchezza, lussoeleganza, regalità, nobiltà
violaDeterminazione e meditazione, interiorizzazione e sublimazione, profondità dei sentimenti. bellezza, fashionconsolazione, concentrazione, calma, ricchezza, lussoeleganza, spiritualità, regalità, nobiltà
bluIl colore dell'equilibrio e dell'armonia con l'ambiente.
Spinge alla verità, alla calma, alla sincerità.
E' il colore dell'intuizione e delle facoltà mentali superiori.
istituzionale, sociale, businesssicurezza, concentrazione, protezione, fiducia affidabilità professionalità fiducia, appartenenza, lealtà, saggezza
neroE' il non colore. Assorbe la luce, sottraendo tutti i colori.
Colore della notte, del mistero, della magia.
prodotti di lusso e alta qualitàricchezza, raffinatezza, eleganza, lussoautorità, potenza, eleganza


per l'interesse tecnico in campo fotografico vedi il box maggiori approfondimenti riguardanti la 'teoria dei colori' e gli studi sul colore di J.W.Goethe e studi di cromoterapia si trovano facilmente facendo qualche ricerca nel web.

bianco-&-nero ~ black-&-white

Osserviamo attentamente queste due stampe,



il togliere il colore a favore della scala di grigi (B/N) aggiunge informazioni, caratterizza maggiormente la foto, oppure ancora rafforza il messaggio grafico?

In questo caso la risposta è facile, il bianco/nero peggiora la 'bellezza' della foto.
Questa è una foto in cui il colore, monocromatico, aggiunge valenze compositive con maggior fascino e percezione dello sfondo, che si traduce in rafforzamento del soggetto principale (il gatto), nonostante il gatto sia già perfettamente in scala di grigi (non è un fotoritocco) e pertanto non viene modificato nella trasformazione della foto in bianco/nero.

Ne traiamo subito un paio di considerazioni
  • il bianco/nero (meglio sarebbe dire scala dei grigi) spesso non migliora, non qualifica, non porta a foto più 'artistiche' o 'ricercate'
  • il b/n va usato quando diviene elemento compositivo fondamentale, se non fondante della composizione fotografica
  • più che il bianco/nero puro, molto spesso è più 'performante' il monocromatismo di un colore prevalente, che non è ad esempio un banale 'viraggio seppia', e paradossalmente anche il b/n in certi casi andrebbe trattato come un colore.
Questo ci suggerisce anche un altro utile e bell'esercizio da sperimentare
  • cercare di realizzare foto già all'origine in bianco/nero (o monocromatiche), senza ricorrere allo sviluppo in B/N con il fotoritocco
Una bella sfida!

Il b/n, per motivi storici e di costi, è stato molto usato dai fotografi 'analogici', proprio per la semplicità tecnico-chimica di usarlo nelle camere oscure di tutti i fotoamatori un minimo qualificati.
Onore al merito di aver istruito alla nobile arte della fotografia milioni di persone, tuttavia la maggior parte di quelle foto non sfrutta il bianco/nero come valenza compositiva ma semplicemente come 'ripiego' tecnico.
il bianco/nero come progetto comunicativo
E' chiaro che questa tecnica va usata quale sintesi 'sottrativa' di elementi di disturbo della composizione, togliendo il maggior numero di cose possibili al fine di portare, in colui che guarda la foto, lo sguardo sul soggetto che acquista in questo modo maggior forza.

Se partiamo dalla 'tela' (il fotogramma) vuota per posizionare dapprima l'elemento fondante di quella foto 'visto' in b/n, in forma pura a meno che -ovviamente- il colore non sia l'elemento fondante di quel soggetto, per aggiungervi via via elementi accessori 'fondamentali' per dar corpo al messaggio e inserirvi 'vocaboli' che permettano la lettura e la comprensione del messaggio, il punto discriminante diviene il momento in cui quel messaggio è comprensibile.
Prima o dopo l'aggiunta del colore?

Il bianco/nero deve servire per evidenziare le forme.
le foto "de 'na olta"
Il paragone non si può porre per foto 'vecchie' delle passate generazioni.
Quel bianco/nero viaggia su altre dimensioni e ha altre valenze compositive.

Il bianco/nero di quelle foto 'trasporta' una informazione molto importante: ci restituisce in maniera pesantissima e fortissima il peso del tempo e della storia passata.

E assieme ad altri elementi 'del supporto' quali basso contrasto, risoluzione e messa a fuoco vaga e approssimativa, vignettature accentuate, ci dona la vera magia, la bellezza di quelle foto. La controprova è che se fossero a colori e tecnicamente perfette le percepiremo come un falso.
Non dimentichiamo che per quei fotografi 'scattare una foto' era azione importante, mai banalizzata sia dai facili mezzi di ripresa come dall'indigestione mediatica tipici del giorno d'oggi, perciò anche l'aspetto 'compositivo' denota tanta bravura. Persino nelle foto ricordo più amatoriali.





La foto sopra, quella dei tanti bimbi, anche dal punto di vista tecnico-compositivo è davvero straordinaria.
  • Notare la qualità delle sfumature del bianco/nero.
  • Notare l'inquadratura leggermente dall'alto e di traverso, strraaaaaoooordinariaaaaaaaa!
    E' la stessa forma di quando pensiamo ad un sogno e vogliamo vedere un soggetto o anche noi stessi.
    Pensateci, lo vediamo sempre "un po' dall'alto e di traverso", come se la nostra mente "levitasse" rispetto alla fisicità che in questo contesto diviene impalpabile, infatti è una foto, e noi non possiamo "mai più" navigare in quella "fisicità" perduta (per sempre).
  • La straordinaria staticità (quasi monumentale) delle persone, dona profondità abissale al messaggio, ci rivela la loro estrema dignità pur nella miseria più grama (nell'ingrandimento si vedono anche i 'pie-scapinee' o 'pie-par-tera', i piedi nudi).
  • E il rispetto profondissimo con cui il fotografo la tratta. Sicuramente per l'empatia di uno che vive nelle medesime condizioni di miseria. Si capisce che non è la foto di uno 'studioso' calato dall'alto.
  • Difficilissimo esempio, se non impossibile, ancor oggi da raggiungere, quasi sempre pose simili si trasformerebbero in parodia, banalizzazione, ridicolaggine. Vale a dire l'opposto di quello che questa foto ci propone.
  • E poi l'interazione con lo sfondo -il contesto-, il casone, che ci permette di leggere correttamente e capire il motivo della posa del soggetto principale (il gruppo di famiglia) e della sua condizione sociale-economica.
  • Ed il fatto che il soggetto (il gruppo) è quasi 'schiacciato' sullo sfondo (il casone), infatti è una specie di "simbiosi", -casone/animali-della-stalla/persone- sono quasi un tutt'uno, non possono esistere da soli.
  • E poi la tenerezza, l'eleganza (il camino inclinato... meraviglioso...), l'intensità, la valutazione psico-filosofico-sociale che questa foto ci dona con generosità.
  • Ed infine la sublimazione della consapevolezza del fotografo che ha capito che questo ritratto di famiglia sarà prezioso per i posteri.
Sarà una foto di qualche oscuro fotografo di campagna, ma quanta bravura, consapevolezza e arte porta con sé.

Nessun altro mezzo espressivo permette la magia di farci vedere, e in modo così obiettivo, un qualcosa che non esiste più, con una profondità di analisi che ci lascia stupefatti e commossi. E' una foto che da sola vale più di una pila di libri di storia!
Ad essere pignolissimi (ma solo perché stiamo ragionando di studio/teoria/composizione fotografica)... l'inquadratura è leggermente scentrata, meno cielo in alto e a destra e un po' più di aria a sinistra e di terreno sotto non sarebbero male.

Per questi motivi queste foto superano il difficilissimo esame del tempo.
Anzi lo superano brillantemente proprio in virtù del progetto insisto nella composizione della foto, lo scopo di restituire 'un ricordo'.
Anche ai posteri. A noi, orfani della nostra storia e della nostra cultura.

Queste foto di famiglie e di casoni veneti sono delle macchine del tempo che commuovono profondamente.
Un risultato comunicativo davvero di altissimo livello!


note e approfondimenti